Psicoterapia online: come viene utilizzata in psicoterapia della Gestalt?

Da circa un anno e mezzo collaboro con il centro medico “Serenis”, un’azienda che offre servizi di psicoterapia online. Il mondo della psicoterapia online è abbastanza nuovo per me, così come lo è stato per molti psicoterapeuti che dall’ultima pandemia di Covid-19 hanno intrapreso questa strada lavorativa quando i contatti fisici tra gli esseri umani erano vietati per cause di forza maggiore.
In questo articolo cercherò di descrivere quali sono le implicazioni della psicoterapia online e in che modo il mio approccio psicoterapeutico che è quello della Gestalt Therapy si adatti al setting virtuale della terapia.

Introduzione

Nel corso della storia la psicologia è sempre stata impegnata a fare i conti con lo sviluppo della società e con la sua evoluzione tecnologica. Nell’epoca odierna, definita anche come “società post-moderna”, abbiamo assistito ad un uso sempre più massiccio delle nuove tecnologie che, come tali, permettono una maggiore rapidità di contatto e di scambio tra gli esseri umani.
La psicoterapia online è una delle forme che ha assunto la psicoterapia già a partire dalla prima diffusione della rete Internet (2000) e negli ultimi anni è cresciuta a livello esponenziale sia la domanda che l’offerta di tale servizio di cura.
Questo fenomeno ha portato e porta tuttora con sé una serie di domande di tipo epistemologico riguardo agli effetti di tale cura, alla sua validità e alle sue differenze rispetto ad una psicoterapia tradizionale, e cioè “in presenza”: domande ai quali i ricercatori di tutto il mondo stanno cercando di rispondere a partire proprio dall’esperienza in prima persona di terapeuti e pazienti.

La psicoterapia della Gestalt

La Psicoterapia della Gestalt è un particolare tipo di approccio alla psicoterapia nato negli Stati Uniti intorno gli anni ’50 del secolo scorso per opera di Fritz Perls e dei suoi collaboratori.
Secondo questo approccio (F. Perls, R. F. Hefferline, P. Goodman, 1951), ciò che è importante per qualunque tipo di indagine biologica, psicologica o sociologica è sempre il rapporto che intercorre tra un organismo e il suo ambiente. Questa integrazione tra l’organismo e il suo ambiente nello svolgimento di ogni funzione viene chiamata “campo organismo/ambiente” ed è di questo campo che si occupa la psicoterapia della Gestalt. Per dirlo in maniera più semplice, per la Gestalt ciò che conta in una relazione terapeutica e ciò che contribuisce quindi al cambiamento, è l’esperienza umana di ciò che il terapeuta e il paziente stanno sperimentando insieme in questo momento, nel “qui ed ora” della relazione.
Per gli autori della Gestalt il campo organismo-ambiente riguarda sempre uno spazio socio-culturale oltre che fisico, ed è qui che possiamo a pieno titolo inserire anche l’ambiente virtuale come parte integrante del processo terapeutico. Per la Gestalt, infatti, i fattori storici e culturali non complicano o modificano una situazione bio-fisica più semplice, ma sono intrinseci al modo di funzionare del campo relazionale stesso.

Il principio del campo e della presenza terapeutica

In psicoterapia, il setting terapeutico è per definizione la cornice all’interno della quale sono fissati i presupposti per svolgere un processo terapeutico. Abbiamo così un “setting tradizionale”, che è rappresentato da tutte quelle regole che orientano la psicoterapia “in presenza”, ed un setting virtuale che svolge la funzione di regolare per l’appunto la psicoterapia online.
Come viene gestito questo setting virtuale nella psicoterapia della Gestalt?
Come abbiamo detto, il luogo principale dove avvengono le esperienze è il campo organismo-ambiente, che nel setting virtuale è rappresentato da quello spazio delimitato dallo schermo e dalla webcam di un pc o di uno smartphone tramite i quali interagiscono paziente e terapeuta.
Come testimoniato anche da diversi terapeuti della Gestalt (Spagnuolo Lobb, 2011), nella psicoterapia online questo campo è reale, è vivo, si sente sulla propria pelle. In altri termini, nel setting virtuale avvengono delle esperienze umane che sono “reali” a tutti gli effetti, e sono pertanto portatrici di un cambiamento terapeutico.
La Gestalt punta il suo accento sul concetto di presenza nel “qui ed ora” della relazione terapeutica: il terapeuta è impegnato attivamente ad essere presente ai propri sensi, alle proprie emozioni, pensieri e sensazioni, ed aiuta il paziente a fare lo stesso dall’altro lato dello schermo, attivando un processo di sintonizzazione emotiva che bene è stato evidenziato dagli studi di Damasio sui neuroni specchio (Rizzolati, 2006; Staemmler, 2007; Damasio, 1999; Gallese, 2005;): tale processo, che attiva i substrati neuro-biologici dell’empatia, è reso possibile dal senso della vista, che è proprio il canale privilegiato dalla psicoterapia online.
Inoltre, come ci ricordano gli autori della Gestalt Therapy, il contatto tra gli esseri umani è reso possibile da quel processo fondamentale definito “adattamento creativo”. Esso sta ad indicare quel meccanismo che permette ad ogni organismo (esseri umani compresi) di crescere ed evolversi. Permette all’uomo di soddisfare i propri bisogni, di adattarsi all’ambiente sociale e allo stesso tempo di differenziarsene, in un continuo processo di scambio e di negoziazione tra sé stesso e l’ambiente:
“Tutto il contatto è adattamento creativo tra organismo e ambiente.” (tr. It., p. 40)
Nel setting online terapeuta e paziente si adattano creativamente all’ambiente virtuale rendendo possibile uno scambio nutriente e a tutti gli effetti “reale”.

La dimensione del corpo nel setting online

Una delle maggiori differenze tra il setting classico e quello virtuale, riguarda il modo in cui viene gestita la dimensione del corpo.
Come afferma Margherita Spagnuolo Lobb, “il corpo è il nostro primo sé, la funzione integratrice dell’essere-con” (Spagnuolo Lobb, 2013, p. 49). Il corpo è il principale “veicolo” (Spagnuolo Lobb, 2013) attraverso cui l’essere umano può entrare in contatto con sé stesso e con gli altri, in un processo che è preverbale, immediatamente esperito al confine di contatto, in cui ciò che si esperisce è proprio il qui ed ora della relazione.
La psicoterapia della Gestalt è quindi un tipo di terapia specificamente basata sul corpo, e sulla consapevolezza delle sensazioni del proprio corpo. Questo è sicuramente uno degli aspetti più critici che possiamo riscontrare nella terapia online.
Attraverso lo schermo, il terapeuta ha una visione molto parziale della persona che ha di fronte, non può percepire il suo corpo per intero, né sentirne gli odori, né ascoltare con chiarezza il suo respiro e le sue contrazioni muscolari. Manca una buona parte delle informazioni che riguardano anche il suo linguaggio non verbale.
Tutto ciò, se da un lato rappresenta sicuramente un limite, dall’altro però permette al terapeuta di essere maggiormente attento a ciò che i suoi occhi vedono, e le sue orecchie ascoltano. In quale modo è costretto ad adattarsi creativamente, insieme al paziente, ad un nuovo ambiente.
Inoltre, seppur molte tecniche gestaltiche richiedano la presenza fisica del paziente per poter essere attuate, è anche vero che le stesse tecniche sono facilmente riadattabili utilizzando l’immaginazione e le istruzioni verbali che permettono al terapeuta di interagire comunque con il proprio corpo e con quello del paziente a distanza, ottenendo risultati soddisfacenti.

Conclusioni

In conclusione, posso dire che la psicoterapia della Gestalt, quando svolta online, permette al terapeuta di sviluppare una maggiore flessibilità nel suo operato e di acquisire degli strumenti di setting che diventano un “setting interiore”, più che un setting basato su elementi esterni quali la presenza fisica o meno di elementi tangibili.

Bibliografia

  • Francesetti G. (2011), Il dolore e la bellezza: dalla psicopatologia all’estetica del contatto, Palermo.
  • G. Salonia (2008), La Gestalt Therapy e il lavoro sul corpo. Per una rilettura del fitness, in S. Vero, Il corpo disabitato. Semiologia, fenomenologia e psicopatologia del fitness, Franco Angeli, Milano.
  • Kepner J. I. (1993), Body Process. A Gestalt Approach to Work with the Body in Psychotherapy, Analytic Press (tr. it. Body Process. Il lavoro con il corpo in psicoterapia, Franco Angeli, Milano, 2015).
  • Merciai S.A. (2000) Psicoterapia on-line: un vestito su misura in: Psycomedia, Telematic Review, area psicoterapia in rete.
  • Perls F., Hefferline R., Goodman P. (1951), Gestalt Therapy: Excitement and Growth in the Human Personality, Julian Press, New York N. Y., (tr. it. Teoria e pratica della Terapia della Gestalt, Astrolabio, Roma, 1971).
  • Perls F. S., (1947), Ego, Hunter and Agression: A Revision of Freud’s Theory and Method, George Allen & Unwin, London (tr. it. L’Io, la Fame, l’Aggressività, F. Angeli, Milano, 1995).
  • Perls F. (1969), La terapia Gestaltica parola per parola. Astrolabio, Roma 1991, traduzione di Bernardo Draghi da Gestalt Therapy Verbatim, Real People Press, Moab, Utah.
  • Spagnuolo Lobb M. (2005). Presentazione e cura dell’edizione italiana, in: Frank, R., Il corpo consapevole. Un approccio somatico ed evolutivo alla psicoterapia, Milano, Angeli.
  • Spagnuolo Lobb M. (2007). La relazione terapeutica in psicoterapia della Gestalt, in: Petrini P., Zucconi A. (a cura di), La relazione terapeutica negli approcci psicoterapici, Roma: Alpes Italia

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